Come nasce il Viaggio - Orpheu de Maggio

Come nasce il Viaggio - Orpheu de Maggio

La prima contaminazione del nostro Viaggio proviene dal 1937, da una canzone napoletana scritta dalla coppia Pisano-Cioffi che ne hanno realizzato, rispettivamente, testo e musica. ‘Na sera ‘e maggio, che ebbe un grande successo nel periodo immediatamente precedente alla seconda guerra mondiale, nasce come un unicum da parte degli autori, che invece erano soliti mettere in scena macchiette o canzoni umoristiche [1].

Gigi Pisano, infatti, aveva debuttato proprio come attore comico del café chantant, e poi dopo un incontro con Raffaele Viviani era stato arruolato nella sua compagnia teatrale, dove rimase per ben 7 anni dimostrando una speciale poliedricità. Le sue erano eccellenti doti di cantante, comico, paroliere e attore, tanto che la sua canzone umoristica Ciccio Formaggio fu imbracciata dallo stesso Nino Taranto che ne fece un suo cavallo di battaglia.

Soltanto nella seconda metà degli anni ’20 prese piede la sua collaborazione con Giuseppe Cioffi, un giovane compositore neodiplomato al Conservatorio che ben presto ricoprì, oltre al ruolo di compositore, quello di organizzatore di spettacoli musicali e di direttore d’orchestra [2].

Da questo matrimonio, inaspettatamente, nacque questo splendido brano che ci parla di un addio. Un addio raccontato dal fidanzato incredulo e impreparato davanti alla fine di questo forte amore. Fine che avviene, ovviamente, in una sera di maggio.

Questo capolavoro della canzone napoletana, con noi, ha avuto una duplice contaminazione: la prima con il mito, la seconda con la samba. Questo grido di dolore di un innamorato appena rifiutato dalla sua donna trova il suo conforto nell’appello alla musica, forza incantatrice capace di rievocare il suo vincolo d’amore. Un vincolo indistruttibile, perché “nun s’adda fa’ muri’ nu core amante...”.

Ed è qui che il rimando al mito di Orfeo e Euridice è stato immediato: l’innamorato che si avventura in una discesa nell’Ade accompagnato dall’incantevole suono della sua lira, e tutto questo per convincere Ade, il Dio della morte, a riportare in vita la sua amata Euridice, morta troppo presto. Ma già prima Orfeo era noto per incantare anche le belve più feroci con la sua musica: questo personaggio che suona alle bestie è un classico dell'arte, dai mosaici romani alle pitture rinascimentali. Il trionfo della musica sulla ferocia, sull'io selvaggio, sull'irrazionale. La forza incantatrice della sua musica, dunque, per trionfare sulla ferocia e sulla morte.

Noi questo mito lo abbiamo voluto omaggiare riprendendo le canzoni di Jobim e di Vinicius de Moraes che hanno accompagnato la pellicola franco-italo-brasiliana Orfeu negro (Orphée noir nell’edizione francese), ambientata nel Brasile del 1959. Il protagonista, con la sua chitarra, era in grado di far sorgere il sole. Una volta deceduto, il successore era in grado di replicare il miracolo semplicemente riprendendo la sua chitarra e suonando nuovamente le soavi note della sua samba.

La musica, quindi, diventava la vera protagonista, capace di sconfiggere la morte, la notte e il buio. Ed è per questo che tramite essa noi vogliamo sconfiggere l’indifferenza, a volte ben peggiore anche della violenza.

 

[1] 'Na sera 'e maggio - Wikipedia

[2] 'Na sera 'e maggio, il primo amore non si "scorda" mai, Enzo Abramo, Napolinpillole

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