Il nostro tributo al grande Pino Daniele con la splendida Napul'è al Teatro degli Audaci. Composta da L. Carbone, A. Carluccio, G. Imparato, A. Perris nel 2018, si tratta di una parafrasi musicale tra ‘O paese d’ ‘o sole, di L. Bovio e V. D’Annibale, e Napul’ è, di Pino Daniele.
In viaggio nelle Antille, 30 agosto ...
Tre mesi a suonare su una nave da crociera... mi mancava! Ieri sera c’era mare mosso, imperversava la tempesta.
Dopo il terzo attacco di nausea violenta, corsi in infermeria per chiedere un farmaco contro il mal di mare.
Dissi a Piergiorgio, il medico italiano di bordo: “Sono preoccupato, mi sento troppo male!”.
Lui mi prese in giro: “Ma come? proprio tu che sei napoletano soffri il mare? Bella, Napoli! ...Sole, mare, pizza, mandolino, spaghetti”.
Quest’elenco di banalità datate era più nauseante dello stesso mal di mare. Manifestava un’altra forma di rigetto.
Gli dissi: “Ma ci sei mai stato a Napoli?”.
Non c’era mai stato.
E allora gli raccontai di una città che è un mondo intero, che non puoi semplificare.
Una città misteriosa, in cui la coesistenza di bene e male genera creatività.
Una città globale, capace di assorbire tante culture e farne una sintesi originale.
Piergiorgio, vedendo con quanta passione parlavo della mia città, usò un’altra frase tipica: “Già! vedi Napoli e poi muori, eh?”.
E io gli risposi: “No! Non vedi Napoli e poi muori, perché Napoli è la città dove muoiono solo ... gli stereotipi”.
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